Intervista a Caterina e Serena

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Conosciamo meglio Ca.Se atelier attraverso una serie di domande a tu per tu con Caterina e Serena. Chi c’è  dietro al progetto “Ca.Se atelier “? Ca.Se Atelier di Architettura è un progetto nato nel 2015 dal cuore e poi dalla testa di due persone che volevano realizzare un sogno. Siamo Serena e Caterina, Architetto e Ingegnere e, dopo anni di studio e lavoro fuori città, abbiamo deciso di tornare alle origini ed aprire a Teramo il NOSTRO studio, un posto che ci somigliasse ed in cui potessimo mettere a frutto le nostre competenze. L’affinità di pensiero che ci lega ci ha portate subito a capire che potevamo fare squadra…il resto è venuto da sé…a cominciare dal nome dello studio che è una naturale fusione dei nostri! Come nelle migliori storie a lieto fine in poco tempo tutto è andato come doveva e così da una fiera per architetti a Milano, dove tutto è nato, in poco tempo ci siamo ritrovate nel nostro nuovo studio da sistemare, con tavoli tenuti su dagli scatoloni del trasloco, pieni di libri, progetti e speranze…anche paure certo, ma quelle le teniamo per noi! Per dirla tutta prima del pensiero ci lega il sangue ma questo di solito ci piace rivelarlo dopo un po’ a chi nota una strana somiglianza…siamo cugine e spesso condividiamo allo stesso modo estenuanti riunioni e chilometrici pranzi di famiglia o lunghe sessioni di gioco con i nostri bambini…ma anche in questo abbiamo trovato il nostro equilibrio nella regola tacita che fuori da studio non si parla mai di lavoro…o quasi mai…e soprattutto con le nostre mamme!
Per accogliere i vostri clienti avete scelto una location molto particolare nel centro storico di Teramo, in un periodo in cui i centri storici delle nostre città sono perlopiù in sofferenza, come mai avete fatto questa scelta coraggiosa? In realtà è stata sì una scelta precisa ma non la definiremmo coraggiosa bensì necessaria per assecondare il nostro modo di essere e di concepire il lavoro e il contatto con le persone, noi adoriamo il nostro Posto (lo chiamiamo così) e, per essere sincere, è stato lui che ha trovato noi! Sull’ onda della decisione appena presa di aprire uno studio tutto nostro, è stato il primo annuncio che abbiamo trovato e, nonostante l’agenzia ci abbia mostrato altri locali, avevamo capito subito che questo era il posto per noi. Appena entrate, mentre camminavamo in questo open space a piano terra, con le volte di mattoni sulla testa e i passi che risuonavano nello spazio vuoto, avevamo già immaginato tutto: il banco per i pc, il tavolo da riunione centrale, lo studiolo sul soppalco, il salottino…era tutto perfetto! È vero che i centri storici sono in sofferenza, soprattutto nella nostra città dopo il sisma, ma a noi stare qui dà la carica ogni giorno…siamo su strada, una via per noi magica, impregnata della cultura delle avanguardie artistiche della città degli anni 60-70, con due vetrine che per scelta non abbiamo oscurato perché amiamo il contatto con l’esterno e con le persone che passano e spesso si fermano a salutarci…piccole e grandi storie che si intersecano con la nostra, cadenze ed abitudini di un altro tempo che ci danno la giusta misura in questo lavoro così totalizzante e che spesso ha dei ritmi veramente frenetici.
Qual è il vostro legame con Teramo? Teramo è la città in cui siamo nate ed in cui, per vari motivi, abbiamo deciso di tornare e far crescere i nostri figli. Teramo è casa, con i pro e i contro che questo comporta, e come in ogni rapporto le contraddizioni sono all’ordine del giorno…amiamo la nostra città per i luoghi a noi cari, per le passeggiate a pausa pranzo e il calore dei volti noti, il verde a portata di mano, i ritmi da provincia e la tranquillità…ma spesso la detestiamo per gli stessi motivi!
Come vorreste vedere la vostra città tra qualche anno? Sicuramente rigenerata, dal punto di vista sia urbano che sociale, i segnali ci sono e ne intravediamo le possibilità, ci auguriamo che quelli che ora sono timidi tentativi di rinascita diventino presto delle belle realtà. Noi ci siamo e continueremo a lavorare e proporre progetti affinché anche nella nostra città si affrontino i temi che in giro per il mondo sono ormai attuali ed irrinunciabili.