Gruppo di lavoro: ingegnere donato d’innocenzo (strutture), ingegnere caterina cordoni (collaboratore), architetto silvia gialluca (collabratore)
L’Amministrazione Comunale di Fano Adriano, a seguito delle numerose e variegate conseguenze che l’evento sismico del 2009 ha procurato sul suo territorio e sul relativo tessuto sociale e aggregativo, ha ritenuto opportuno e fortemente voluto formalizzare la necessità di un intervento per la ricostruzione congiunta dei patrimoni fisico e sociale.
Il monumento, denominato “Muro monumentale”, si trova al centro dell’abitato, in una piazza visibilmente ferita dal sisma ed ora difficilmente fruibile date le opere provvisionali poste in atto dopo il suddetto evento; con tale intervento, oltre a restaurare il monumento, si potrà rivitalizzare e concedere di nuovo al paese un luogo di aggregazione in uno scenario dalle peculiari valenze storiche e architettoniche.
Il manufatto in oggetto consta in una parete libera, facciata superstite di un antico edificio retrostante, affiancata da due edifici di cui uno parallelo mentre l’altro ruotato di circa quarantacinque gradi. Il suddetto muro insiste col fronte sulla piazza mentre il retro affaccia su una piccola corte triangolare, spazio residuo di successivi frazionamenti, che funge da accesso all’edificio contiguo, anch’esso probabilmente porzione rimaneggiata dello stesso antico complesso.
L’analisi dei materiali e delle forme fornisce indicazioni stilistiche ma rende difficile una ricostruzione storica o una datazione delle fasi costruttive, se non per ipotesi; si può supporre, anche in riferimento alla tradizione orale, che vede il manufatto chiamato comunemente “muro trecentesco”, che ci fosse una base trecentesca, individuabile nella muratura in pietra sbozzata con aperture modeste e squadrate, poi modificata in epoca rinascimentale con l’inserimento del portale monumentale scolpito e del sovrastante balconcino, probabilmente cinque-seicenteschi se si tiene conto di esempi analoghi presenti in paese e della tradizione costruttiva dell’entroterra montano, che vede arrivare con un po’ di ritardo conformazioni già in uso da tempo nelle città.
Il progetto prevede il Recupero storico e funzionale del Muro Monumentale, secondo i criteri del Restauro Conservativo, collegato alla riqualificazione urbana dell’area circostante.
Tutti gli interventi sono stati progettati nel massimo rispetto del manufatto e delle stratificazioni del tempo che esso porta in sé; a tal fine si è obbedito al criterio del minimo intervento necessario, con divieto di sovra immissioni invasive, alteranti l’autentica morfologia del manufatto nei suoi dettagli.
Ad ogni progetto di Restauro di un monumento segue, inevitabilmente, una serie di interventi di riqualificazione del suo intorno da cui non si può prescindere e che concorrono alla riuscita dell’intervento generale di restituzione del manufatto al tessuto urbano; in quest’ottica sono state previste una serie di operazioni sul contesto che andranno a rafforzare la nuova facies dell’oggetto e concorreranno alla sua nuova immagine, mediante l’inserimento di una nuova pavimentazione antistante, e la sistemazione a prato dell’area retrostante, il tutto qualificato da un’idonea illuminazione.